Perdita di peso è correlata a minore degenerazione della cartilagine articolare

Perdere di peso rallenta la degenerazione delle cartilagini del ginocchio e migliora i sintomi che tipicamente la caratterizzano. Già lo avevano suggerito diversi lavori scientifici e ora una nuova conferma giunge da uno studio pubblicato da Osteoarthritis and Cartilage. Longitudinale su un periodo di 48 mesi, è stato condotto su soggetti sovrappeso e obesi, in cui si è analizzata l’associazione tra l’entità della perdita di peso e tutta una serie di parametri atti a misurare la progressione della degenerazione della cartilagine.

Effettuata da studiosi della University of California, San Francisco, l’indagine ha attinto ai dati prodotti da Osteoarthritis Initiative, un grande studio osservazionale prospettico svolto in diversi centri degli Stati Uniti. Tra i partecipanti alla Osteoarthritis Initiative, gli autori hanno prima estratto i soggetti con fattori di rischio per l’osteoartrosi oppure con evidenze radiografiche di osteoartrosi già presente, di intensità lieve o moderata, che alla baseline avessero un indice di massa corporea (Imc) superiore ai 25 kg/m2.

Di questi hanno poi selezionato coloro che nei 48 mesi successivi avevano avuto una riduzione di Imc relativamente piccola, compresa tra il 5% e il 10% (180 persone) e chi aveva avuto un dimagrimento maggiore, di oltre il 10% (78 persone), e li hanno messi a confronto con i 258 soggetti che avevano mantenuto il peso corporeo pressoché invariato.
Gli effetti della perdita di peso sulla composizione biochimica, la struttura e lo spessore della cartilagine sono stati analizzati utilizzando le immagini prodotte dalla risonanza magnetica, misurando lo stato di idratazione della cartilagine in funzione del tempo di rilassamento trasversale T2.

Ebbene, lungo i 48 mesi di osservazione, gli autori hanno individuato una precisa correlazione tra la variazione del peso corporeo e il cambiamento di T2 nella tibia mediale. Un aumento del T2 si è inoltre associato in modo significativo all’aumento del dolore, misurato attraverso l’indice Womac (Western Ontario and McMaster osteoarthritis). Infine, l’analisi della matrice di co-occorrenza (o Glcm, Gray – level co-occurrence matrix) ha mostrato una progressione dei segni di osteoartrosi significativamente inferiore nel gruppo in cui c’era stata una perdita di peso superiore al 10%.

Renato Torlaschi
Giornalista Tabloid di Ortopedia

Gersing AS, Solka M, Joseph GB, Schwaiger BJ, Heilmeier U, Feuerriegel G, Nevitt MC, McCulloch CE, Link TM. Progression of cartilage degeneration and clinical symptoms in obese and overweight individuals is dependent on the amount of weight loss: 48-month data from the Osteoarthritis Initiative. Osteoarthritis Cartilage. 2016 Jul;24(7):1126-34.

 

Fonte: Orthoacademy

Perdita di peso è correlata a minore degenerazione della cartilagine articolare

 

Sindrome da conflitto sub acromiale

 

Ogni volta che solleviamo  l’arto superiore oltre un certo grado si crea un restringimento dello spazio tra acromion ed omero, spazio dove si trovano i tendini della cuffia dei rotatori.

La ripetizione di questo movimento durante attività professionali o nella produzione di un gesto caratteristico di uno sport ( es. movimento di attacco nel volley), si possono innescare fenomeni infiammatori da sovraccarico delle strutture contenute nello spazio sub acromiale…. questo da luogo ad un fenomeno che viene definito “impingment” o “conflitto sub acromiale”.

Il conflitto sub acromiale a lungo andare può provocare la progressiva degenerazione dei tendini fino alla comparsa di calcificazioni e nei casi più severi alla rottura dei tendini stessi.

L’inpingment sub acromiale si manifesta con dolore molto acuto con un insorgenza spesso notturna ed una progressiva limitazione funzionale della spalla interessata. Nei casi più gravi è necessario ricorrere alla chirurgia per risolvere il problema.

Sia in caso di intervento chirurgico che in caso di terapia conservativa nei centri Fisiotop potrai avvalerti delle ultime tecniche riabilitative per migliorare la tua condizione e ritornare alle tue attività, siano queste lavorative o sportive.

 

Put Your Health in My Hands

 

Zainetto pesante e Mal di Schiena

C’è stato un lungo dibattito tra pediatri, specialisti della spina dorsale e genitori riguardo al possibile impatto del peso dello zainetto scolastico sulla salute dei bambini.
La letteratura fornisce dati controversi e, a seconda degli studi, raccomanda che il carico dello zaino non superi una certa percentuale del peso di chi lo sostiene: chi indica un massimo del 5% e chi arriva fino al 20%. Si sa inoltre che influiscono diversi fattori socioeconomici e demografici, il genere e l’età. Quando il bambino cresce si verificano importanti cambiamenti antropometrici che possono influenzare la relazione tra l’uso dello zainetto e mal di schiena e questi cambiamenti sono diversi tra i ragazzi e le ragazze.
Per raccogliere evidenze scientifiche sul tema, un team tutto italiano, coordinato dalla neurologa della Fondazione Don Gnocchi Irene Aprile, ha condotto un ampio studio trasversale che ha coinvolto oltre 5.000 ragazzi in età scolare, suddivisi in tre gruppi in funzione dell’età: bambini (dai sei ai dieci anni), pre-adolescenti (dagli 11 ai 14) e adolescenti (dai 15 ai 19). Sulle pagine di The Spine Journal gli autori spiegano di aver scoperto che «lo zainetto induce mal di schiena più in relazione all’età e al genere che al suo peso».

Oltre il 60% dei giovani partecipanti allo studio riportano mal di schiena, ma se quasi il 50% dei bambini ne è libero, con l’età il sintomo è sempre più diffuso ed è presente nel 67.7% dei ragazzi dagli 11 ai 14 anni e nel 77,1% nella fascia d’età fino ai 19 anni. Inoltre bambine e ragazze ne soffrono di più rispetto ai coetanei di sesso maschile. Il dolore più intenso, con un valore maggiore o uguale a tre secondo la scala Wong (uno strumento di autovalutazione particolarmente adatto per i bambini) riguarda mediamente l’11,8% del campione, anche in questo caso aumentando con l’età nelle tra fasce considerate: dal 9,8% a 12,2% al 14,6%. Anche in questo caso si è documentata un’intensità maggiore nel genere femminile, con una differenza crescente con l’età, il che porta a individuare nelle ragazze dai 15 ai 19 anni il gruppo più esposto.
Il modello logistico applicato ai dati ottenuti ha confermato il maggior rischio di dolore, anche in forma intensa, nelle adolescenti mentre ha dimostrato un impatto molto meno significativo del peso dello zainetto. Ha invece una maggiore influenza la durata del periodo in cui si porta lo zainetto sulle spalle: il rischio relativo di mal di schiena aumenta di un fattore 1,37 se lo zainetto è portato dai dieci ai venti minuti, di 1,40 dai venti ai trenta minuti e di 1,71 oltre la mezz’ora. Infine i bambini e ragazzi di campagna hanno mostrato di soffrire di mal di schiena meno della metà rispetto ai coetanei che vivono in città, nonostante portino lo zaino per periodi più lunghi: evidentemente lo stile di vita più attivo ha un effetto di irrobustimento e protezione rispetto al mal di schiena.

Renato Torlaschi
Giornalista Tabloid di Ortopedia

Aprile I, Di Stasio E, Vincenzi MT, Arezzo MF, De Santis F, Mosca R, Briani C, Di Sipio E, Germanotta M, Padua L. The relationship between back pain and schoolbag use: a cross-sectional study of 5,318 Italian students. Spine J. 2016 Jun;16(6):748-55.

 

Fonte: Orthoacademy

Zainetto scolastico e mal di schiena: ragazze adolescenti sono le più esposte