Testimonianza di Lorenzo

Lorenzo, operato al legamento crociato del ginocchio destro il 28/11/2018:

” All’inizio è stata dura, il ginocchio era molto gonfio, rigido e mi faceva male. Piano piano grazie all’aiuto di Federico sono riuscito a recuperare a pieno la funzionalità del ginocchio e posso iniziare il mio percorso di ri-atletizzazione per poter tornare a giocare a Basket. Grazie Fisiotop👍🏻”

Sindrome da conflitto sub acromiale

 

Ogni volta che solleviamo  l’arto superiore oltre un certo grado si crea un restringimento dello spazio tra acromion ed omero, spazio dove si trovano i tendini della cuffia dei rotatori.

La ripetizione di questo movimento durante attività professionali o nella produzione di un gesto caratteristico di uno sport ( es. movimento di attacco nel volley), si possono innescare fenomeni infiammatori da sovraccarico delle strutture contenute nello spazio sub acromiale…. questo da luogo ad un fenomeno che viene definito “impingment” o “conflitto sub acromiale”.

Il conflitto sub acromiale a lungo andare può provocare la progressiva degenerazione dei tendini fino alla comparsa di calcificazioni e nei casi più severi alla rottura dei tendini stessi.

L’inpingment sub acromiale si manifesta con dolore molto acuto con un insorgenza spesso notturna ed una progressiva limitazione funzionale della spalla interessata. Nei casi più gravi è necessario ricorrere alla chirurgia per risolvere il problema.

Sia in caso di intervento chirurgico che in caso di terapia conservativa nei centri Fisiotop potrai avvalerti delle ultime tecniche riabilitative per migliorare la tua condizione e ritornare alle tue attività, siano queste lavorative o sportive.

 

Put Your Health in My Hands

 

Zainetto pesante e Mal di Schiena

C’è stato un lungo dibattito tra pediatri, specialisti della spina dorsale e genitori riguardo al possibile impatto del peso dello zainetto scolastico sulla salute dei bambini.
La letteratura fornisce dati controversi e, a seconda degli studi, raccomanda che il carico dello zaino non superi una certa percentuale del peso di chi lo sostiene: chi indica un massimo del 5% e chi arriva fino al 20%. Si sa inoltre che influiscono diversi fattori socioeconomici e demografici, il genere e l’età. Quando il bambino cresce si verificano importanti cambiamenti antropometrici che possono influenzare la relazione tra l’uso dello zainetto e mal di schiena e questi cambiamenti sono diversi tra i ragazzi e le ragazze.
Per raccogliere evidenze scientifiche sul tema, un team tutto italiano, coordinato dalla neurologa della Fondazione Don Gnocchi Irene Aprile, ha condotto un ampio studio trasversale che ha coinvolto oltre 5.000 ragazzi in età scolare, suddivisi in tre gruppi in funzione dell’età: bambini (dai sei ai dieci anni), pre-adolescenti (dagli 11 ai 14) e adolescenti (dai 15 ai 19). Sulle pagine di The Spine Journal gli autori spiegano di aver scoperto che «lo zainetto induce mal di schiena più in relazione all’età e al genere che al suo peso».

Oltre il 60% dei giovani partecipanti allo studio riportano mal di schiena, ma se quasi il 50% dei bambini ne è libero, con l’età il sintomo è sempre più diffuso ed è presente nel 67.7% dei ragazzi dagli 11 ai 14 anni e nel 77,1% nella fascia d’età fino ai 19 anni. Inoltre bambine e ragazze ne soffrono di più rispetto ai coetanei di sesso maschile. Il dolore più intenso, con un valore maggiore o uguale a tre secondo la scala Wong (uno strumento di autovalutazione particolarmente adatto per i bambini) riguarda mediamente l’11,8% del campione, anche in questo caso aumentando con l’età nelle tra fasce considerate: dal 9,8% a 12,2% al 14,6%. Anche in questo caso si è documentata un’intensità maggiore nel genere femminile, con una differenza crescente con l’età, il che porta a individuare nelle ragazze dai 15 ai 19 anni il gruppo più esposto.
Il modello logistico applicato ai dati ottenuti ha confermato il maggior rischio di dolore, anche in forma intensa, nelle adolescenti mentre ha dimostrato un impatto molto meno significativo del peso dello zainetto. Ha invece una maggiore influenza la durata del periodo in cui si porta lo zainetto sulle spalle: il rischio relativo di mal di schiena aumenta di un fattore 1,37 se lo zainetto è portato dai dieci ai venti minuti, di 1,40 dai venti ai trenta minuti e di 1,71 oltre la mezz’ora. Infine i bambini e ragazzi di campagna hanno mostrato di soffrire di mal di schiena meno della metà rispetto ai coetanei che vivono in città, nonostante portino lo zaino per periodi più lunghi: evidentemente lo stile di vita più attivo ha un effetto di irrobustimento e protezione rispetto al mal di schiena.

Renato Torlaschi
Giornalista Tabloid di Ortopedia

Aprile I, Di Stasio E, Vincenzi MT, Arezzo MF, De Santis F, Mosca R, Briani C, Di Sipio E, Germanotta M, Padua L. The relationship between back pain and schoolbag use: a cross-sectional study of 5,318 Italian students. Spine J. 2016 Jun;16(6):748-55.

 

Fonte: Orthoacademy

Zainetto scolastico e mal di schiena: ragazze adolescenti sono le più esposte

Rotture LCA, donne più predisposte

Redazione OrthoAcademy  Ginocchio

I ricercatori delle Duke hanno utilizzato le immagini ottenute con la risonanza magnetica, algoritmi informatici e modellazione 3D per ricostruire i meccanismi di rottura di Lca in 30 persone. Le cause sembrano essere le stesse per uomini e donne
Credit: Louis DeFrate/Duke University

 

Anche se le donne hanno una probabilità da due o quattro volte maggiore rispetto agli uomini di incorrere in una rottura del legamento crociato anteriore (Lca) del ginocchio, le cause di questo infortunio non sono diverse tra i due sessi, come mostrano le ultime ricerche provenienti dalla Duke Health, un centro che si occupa di salute dal 1998.
I risultati destano una certa sorpresa, visto che gli studi precedenti suggerivano un diverso schema di movimento delle ginocchia, mentre il team di Louis DeFrateindica che le lesioni all’Lca si verificano allo stesso modo negli uomini e nelle donne.

Le scoperte, pubblicate sull’American Journal of Sports Medicine, sono il risultato di un esame condotto sulle ginocchia con rottura del legamento crociato di 15 uomini e 15 donne. Anche se si tratta di un campione numericamente modesto, l’analisi si è svolta in modo più rigoroso rispetto agli studi condotti in precedenza, che per lo più si erano limitati a intervistare i pazienti riguardo alle cause e alle modalità con cui si era prodotto il trauma o a osservare video. «Ma è difficile determinare la posizione precisa del ginocchio e il momento esatto della rottura attraverso la visione di un filmato», afferma DeFrate, che riferisce di aver seguito una metodologia più oggettiva: «abbiamo usato le scansioni di risonanza magnetica ottenute entro un mese dall’infortunio e identificato la contusione prodotta sulla superficie delle due grandi ossa, femore e tibia, che collidono quando si produce la rottura del legamento; successivamente abbiamo sottoposto le immagini a un sistema di modellazione 3D con algoritmi messi a punto appositamente per ricostruire la posizione del ginocchio al momento del trauma».

Le lesioni del crociato anteriore hanno un impatto molto forte e talvolta mettono fine alla carriera agonistica degli atleti; inoltre, al di là delle conseguenze immediate, aumentano decisamente le probabilità di sviluppo di artrosi precoce. Allenatori e società sportive hanno così avviato numerosi programmi di prevenzione fondati essenzialmente sul rafforzamento muscolare e sull’insegnamento di tecniche corrette di atterraggio dopo un salto, ma l’incidenza di questi infortuni resta elevata.
«Per sviluppare strategie migliori di trattamento e di prevenzione, abbiamo bisogno di una chiara comprensione di quali movimenti sono dannosi per gli atleti – dice DeFrate – e il nostro studio indica ad esempio che l’atterraggio a gamba tesa è particolarmente rischioso sia per gli uomini che per le donne».
È da circa dieci anni che il professore conduce ricerche su questo argomento e il suo lavoro ha anche dato origine ad alcune controversie; secondo DeFrate, infatti, le tecniche chirurgiche normalmente utilizzate per ricostruire l’Lca sono improprie: «è come guidare un’automobile con i pneumatici disallineati; si producono lesioni più gravi e si accelera il processo di osteoartrosi».
Il professore ha dunque lavorato in stretta collaborazione con gli ortopedici della Duke University per migliorare le tecniche chirurgiche e questo lo ha portato a ottenere, un paio di anni fa, il Kappa Delta Young Investigator Award da parte dell’Accademia americana dei chirurghi ortopedici, il più importante premio per la ricerca nel settore.

Giampiero Pilat
Giornalista Tabloid di Ortopedia

Owusu-Akyaw KA, Kim SY, Spritzer CE, Collins AT, Englander ZA, Utturkar GM, Garrett WE, DeFrate LE. Determination of the position of the knee at the time of an anterior cruciate ligament rupture for male versus female patients by an analysis of bone bruises. Am J Sports Med. 2018 Apr 1:363546518764681.